L’Immersive learning, o didattica immersiva, è una tecnica di apprendimento basata sulle nuove tecnologie. Parliamo di realtà aumentata, intelligenza artificiale, mixed reality, visori virtuali e tanto altro.

Dalla LIM in poi, la scuola e gli ambienti dedicati all’apprendimento si stanno trasformando, adottando strategie didattiche innovative. Come sta cambiando oggi il metodo di insegnamento e come le nuove tecnologie possono realizzare la cosiddetta “didattica attiva”?

Approfondiamo la tematica, alla scoperta di metodologie didattiche alternative che si basano sul coinvolgimento multisensoriale degli studenti.

Differenza tra metodo e metodologia

Oggi le tecnologie dell’informazione e della comunicazione permettono al discente di elaborare le informazioni in maniera più veloce ed efficace.

Tuttavia, resta compito del formatore individuare metodologie, strategie e tecniche da applicare nel contesto di riferimento. Se il metodo didattico sintetizza i concetti e i principi alla base dell’azione formativa, le metodologie didattiche forniscono gli strumenti per applicarlo.

Per fare un esempio, se l’apprendimento misto e le lezioni interattive rappresentano metodi didattici innovativi, ad essi corrisponderanno metodologie didattiche innovative come l’e-learning, il role playing, il learning by doing etc.

La rivoluzione a cui stiamo assistendo investe sia le scuole che gli enti di formazione, sempre più orientati ad un apprendimento attivo. La relazione discente-docente diventa più diretta e lo scambio consente di arricchire il percorso formativo ma anche di sedimentare meglio le nozioni. L’alunno è protagonista della sua formazione e si muove in maniera più consapevole nel contesto didattico.

L’apprendimento attivo: strategie e metodologie didattiche

L’attività laboratoriale, il cosiddetto learning by doing, rappresenta una delle prime forme di strategia dell’apprendimento attivo. Se in passato questo momento veniva impiegato per la messa in pratica delle competenze, limitandosi ai materiali disponibili, oggi si può fare di più.

Grazie alla didattica immersiva, l’apprendimento attivo viene stimolato in contesti di realtà virtuale. Lo studente viene quindi calato in spazi verosimili, che riproducono la realtà che troverà fuori dall’ambiente di apprendimento, e invitato ad interagire.

L’immersive learning sfrutta strumenti come proiezioni 3D, visori virtuali e tablet per permettere al discente di interagire con lo spazio simulato. Nasce così l’aula didattica immersiva, un luogo dove mente e corpo sono attivi e la curiosità e l’interesse vengono stimolati intensamente.

Realtà virtuale e apprendimento

Come la realtà virtuale può migliorare l’apprendimento? Intanto, grazie alle aule immersive e ai visori è possibile analizzare da vicino una cellula o un pianeta. Non solo, grazie alla realtà virtuale fare un esperimento maneggiando sostanze pericolose, o di difficile reperimento, diventa possibile e sicuro.

Anche i costi dell’apprendimento si riducono: nessuna trasferta o costi di affitto per accedere a sofisticati, quanto onerosi, laboratori. Nessuno spreco di materiali e maggiore sostenibilità.

Insomma, le nuove tecnologie rendono più accessibile e sostenibile l’apprendimento riuscendo, allo stesso tempo, a stimolare lo studente a 360 gradi. Nell’apprendimento attivo, infatti, tutti i sensi sono sollecitati e il mero ascolto delle nozioni trasferite dal docente diventa appassionata scoperta.

Didattica immersiva nel Metaverso

“Siamo all’inizio di un nuovo capitolo dell’era di internet. Sarà ancora più immersiva; un internet incarnato in cui sei parte dell’esperienza, non ti limiti a guardarla”. Mark Zuckerbergaveva annunciato così il famoso Metaversonel 2021.

Ma cos’è il metaverso e come questo concetto investe e investirà la didattica? Il metaverso è un universo digitale in cui la differenza tra realtà e simulazione diventa impercettibile. Uno spazio tridimensionale dove le persone fisiche possono muoversi, condividere esperienze e compiere azioni.

Una sorta di Second Life sovrapposta alla vita reale che non permette agli utenti solo di comunicare ma anche di interagire in maniera più diretta. Si potranno condividere progetti ed esperienze ed immergersi in un ambiente libero attraverso i propri avatar.

Come si realizza un’esperienza di questo tipo? Grazie ad una serie di tecnologie mixate tra loro.

Didattica immersiva AR, VR e XR

AR, VR e XR sono i pilastri della didattica immersiva nel Metaverso. Scopriamoli uno ad uno:

  • L’AR è l’Augmented Reality, o realtà aumentata, che si ottiene inserendo informazioni digitali in tempo reale nel contesto in cui l’utente si trova. I contenuti digitali della AR sono video, immagini, audio ma anche video 3D e animazioni.
  • La VR è la Virtual Reality ovvero la Realtà virtuale: un ambiente che ricrea e simula la realtà per realizzare un’esperienza immersiva completamente digitale. Per accedervi sono necessari strumenti di interazione come i tablet.
  • La sigla XR o Extended Reality, invece, è un’espressione omnicomprensiva: un modello di interazione con la realtà che mette insieme esperienze della realtà aumentata, della realtà virtuale e di quella mista.

Didattica immersiva a che punto siamo?

Oggi il Piano Scuola 4.0 permette di finanziare la creazione di un’aula didattica immersiva. Le scuole possono affidarsi, infatti, a società che forniscono supporti per la didattica immersiva come Itaca.

Tra le sue “Immersive learning solutions” troviamo strumenti di apprendimento attivo utili a supportare la didattica tradizionale negli istituiti superiori. Tra questi l’Immersive Educational Training In Cibum per formare gli chef del futuro con la formazione immersiva.  ITnewton dove meccanica, termodinamica ed elettromagnetismo entrano nella dimensione virtuale per permettere ai ragazzi di sperimentare le principali leggi della fisica. ITgraphic un percorso dove la formazione immersiva e i visori VR/AR ITACA, offrono la possibilità di muovere piani e figure in un ambiente 3D.

Con il simulatore Itaca gli studenti conoscono e utilizzano la strumentazione e imparano a gestirla in tutta sicurezza. Si tratta di programmi learning by doing che facilitano l’acquisizione delle conoscenze e delle competenze chiave di una disciplina, stimolando l’apprendimento attivo. Il processo di studio si velocizza e la conoscenza degli argomenti disciplinari strategici diventa consapevole.

Possiamo concludere, dunque, che la didattica immersiva crea un ambiente di apprendimento capace di catturare l’attenzione degli studenti in maniera costante, coinvolgendoli in attività interattive.

Arturo Nicolino
Author: Arturo Nicolino