Innovazione digitale nella Scuola, un argomento che entra per la prima volta “in classe” nel 2007 con le Lavagne Interattive Multimediali (LIM) e le Cl@ssi 2.0. Nasce così una prima riorganizzazione degli spazi e dei materiali didattici e la connettività wireless arriva nelle classi italiane per una “Scuol@ 2.0”.

È stata poi la volta del PON Istruzione 2007-2013 e della “Buona Scuola”, la Legge 107 del 2015 che ha introdotto il PNSD.

Il “Piano nazionale per la scuola digitale” adottato dal MIUR opera in “sinergia con la programmazione europea e regionale e con il Progetto strategico nazionale per la banda ultralarga”. I suoi obiettivi hanno gettato le basi per la scuola del futuro.

Oggi, con l’approvazione del PNRR si parla di Scuola 4.0 ma a che punto siamo con l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rispetto al mondo della scuola? Scopriamo cosa è cambiato e cosa ancora potrà cambiare.

Dal PNSD al PNRR

Il primo piano per una scuola digitale fu il PNSD del MIUR introdotto dalla “Buona Scuola” per un adeguamento dell’ambiente e del personale. Otto erano le aree di intervento del piano nazionale scuola digitale in sintesi:

  1. Accesso: fibra ottica, connettività e cablaggio interno in ogni scuola;
  2. Spazi e ambienti per l’apprendimento: per una visione sostenibile, collaborativa e aperta;
  3. Amministrazione digitale: introduzione di strumenti come il registro elettronico e dei servizi digitali delle scuole;
  4. Identità digitale: accesso al web e ai servizi in maniera sicura e rapida;
  5. Competenze degli studenti: potenziamento della produzione di contenuti di comunicazione digitale;
  6. Digitale e lavoro: formazione dei giovani sulle competenze “trasversali”, con particolare attenzione alle discipline STEAM;
  7. Contenuti digitali: sostegno all’autoproduzione di materiali didattici digitali di qualità nelle scuole;
  8. Formazione del personale orientata al digitale.

Oggi molto di quello che il piano intendeva raggiungere è realtà: dal cablaggio delle scuole all’identità elettronica fino alla digitalizzazione dei processi amministrativi.

L’ultima evoluzione della scuola digitale è contenuta nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), nello specifico identificata come “Scuola 4.0 – Scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori”.

Cos’è il PNRR missioni e obiettivi

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano, approvato il 13 luglio 2021, è un documento redatto dal Governo Draghi.

La sua natura è di tipo programmatico poiché nasce per pianificare la gestione dei fondi del Next generation Eu (NGEU), uno strumento introdotto dall’Unione Europea per sostenere i paesi aderenti dopo la Pandemia. Il piano si struttura in sei missioni suddivise in componenti, ognuna delle quali è calendarizzata lungo un arco temporale che va dal 2021 al 2027.

Queste le missioni del PNRR:

  • Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo.
  • Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica.
  • Missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile.
  • Missione 4 – Istruzione e ricerca.
  • Missione 5 – Inclusione e coesione.
  • Missione 6 – Salute.

La Missione Istruzione e Ricerca si divide in 2 componenti:

  1. Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione dagli asili nido alle università;
  2. Dalla ricerca all’impresa: investimenti in R&S, promozione dell’innovazione e della diffusione delle tecnologie, rafforzamento delle competenze.

Si parla di digitalizzazione della scuola nell’ambito della prima componente alle voci:

  • Nuove competenze e nuovi linguaggi;
  • Scuola 4.0 – scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori.

Scuola 4.0 le iniziative

La misura “nuove competenze e nuovi linguaggi” mira a promuovere l’integrazione nei curricula di tutti i cicli scolastici di competenze STEAM, digitali e di innovazione.

La “Scuola 4.0 – scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori” è, invece, una linea di investimento che si pone come obiettivo la trasformazione degli spazi scolastici affinché diventino “connected learning environments adattabili, flessibili e digitali, con laboratori tecnologicamente avanzati per un processo di apprendimento orientato al lavoro”.

Il piano scuola digitale 4.0 prevede quattro iniziative:

  1. La trasformazione di almeno 100.000 classi tradizionali in connected learning environments;
  2. La realizzazione di laboratori per le professioni digitali nel II ciclo;
  3. La digitalizzazione delle amministrazioni scolastiche;
  4. Il completamento del cablaggio interno di circa 40.000 edifici scolastici e relativi dispositivi.

Next Generation Classroom e Next Generation Labs

Vediamo ora nello specifico come si realizzano le iniziative individuate dalla misura. Next Generation Classrooms è il titolo della prima azione del Piano “Scuola 4.0” che intende trasformare 100.000 aule in ambienti innovativi di apprendimento. Si tratta di spazi che vanno progettati e realizzati secondo i principi individuati nel quadro di riferimento nazionale ed europeo.

Next Generation Labs è la seconda azione che mira a realizzare laboratori atti a formare i professionisti digitali di domani. Laboratori innovativi in grado di offrire competenze digitali specifiche in ambiti tecnologici avanzati grazie al supporto di simulatori di realtà come visori virtuali, realtà aumentata o mixed reality.

Infine, il Piano Scuola digitale 4.0 individua anche una roadmap con una procedura di assegnazione delle risorse a tutte le istituzioni scolastiche italiane. È previsto anche un sistema di monitoraggio e di rendicontazione online.  Le scuole potranno gestire tutte le azioni, relative alla progettazione e all’utilizzo dei nuovi spazi e dei laboratori, seguendo uno specifico cronoprogramma nazionale.

PNRR e Scuola 4.0, lo stato dell’arte

Il calendario nazionale delle azioni ha previsto a dicembre 2022 la sottoscrizione dell’atto d’obbligo per la realizzazione delle attività nel rispetto del PNRR.

Nel marzo 2023 l’adozione della Strategia Scuola 4.0 e a giugno dello stesso anno l’individuazione, tramite apposite procedure selettive, dei fornitori di beni materiali e servizi. Sono così stati emessi bandi PNRR specifici per la realizzazione dei nuovi spazi di apprendimento.

I prossimi obiettivi hanno scadenza 2024: a giugno è prevista la realizzazione delle Next Generation Classrooms e dei Next Geration Labs e il collaudo delle relative attrezzature e dispositivi.

L’obiettivo è quello di permettere l’entrata in funzione e l’utilizzo didattico dei nuovi ambienti e dei laboratori nel corso dell’anno scolastico 2024/2025. Le misure per la scuola digitale individuate dal PNRR istruzione si integrano quindi con le azioni già attivate in passato con i fondi del PNSD e del PON per la scuola. La loro funzione è quella di completare la transizione digitale del mondo scolastico partendo dagli spazi. Un cambiamento epocale che porterà con sé anche una rivoluzione della didattica per un apprendimento sempre più immersivo.

Arturo Nicolino
Author: Arturo Nicolino